domenica, dicembre 31, 2006

sa

  Posted by Picasa

venerdì, dicembre 29, 2006

Chiavistrelli

Vi ho gia parlato di Marco, un amico, un poeta, un musicista.
Adesso vi pubblico il suo curriculum, lungo certo, ma lunga è la sua carriera che si articola a partire dal l'ormai lontano 1973.
Pubblico anche alcune sue canzoni tratte dal suo ultimo cd che s'intitola semplicemente "Marco Chiavistrelli" un folk blues che narra di lotte, di ideali, un viaggio di pensieri con sonorità semplici ma piene di quella forza, di quella dolcezza che esce dalle parole di Marco, nel cd è accompagnato alla fisarmonica da Davide Giromini, fisarmonicista degli ApuaMater di cui vi ho già pubblicato recensione e brani nel mese di dicembre.
(per chi avesse Emule vi pubblico il link eD2K dove è possibile scaricare i testi dei brani, il cd in mp3 e il suo ultimo libro "Credo nel vento" con la recensione di Davide Riondino) ed2k://fileMarco%20Chiavistrelli%20MARCO%20CHIAVISTRELLI.rar51385221 BA16851EC62A5877B7610A6A2B76070A h=KB2VBFAUOJJLCCFGPPPXTKYNYE3TZVGB /
sources,83.190.147.41:64773/ comunque il mio Nick di Emule è andycapp



powered by ODEO


powered by ODEO


powered by ODEO


powered by ODEO

Marco Chiavistrelli esordisce nel 73 come cantautore fortemente impegnato (scrive tra l' altro Compagno Presidente e Dante Di Nanni, due inni molto cantati dal movimento studentesco e politico), fa concerti in tutta Italia (circa 100) fino al 77 collaborando e suonando con Pino Masi, Piero Nissim, Alfredo Bandelli nel Canzoniere Pisano e al Teatro Operaio, facendo spettacoli coi più celebri cantautori del periodo (Battiato, Bennato, Venditti, Guccini, Branduardi, De Gregori, Lolli etc..) tourneè con Gli Area e Giorgio Gaslini, e suonando con Toni Esposito, Napoli Centrale, Giovanna Marini, Canzoniere Lazio, Ivan Della Mea, Enzo Del Re, Davide Riondino etc.. A titolo di esempio canta al Festival Nazionale di Licola(25000 persone), Libertà 2,3,4 a Pisa, Concerto a Firenze per Msi fuorilegge, palasport di tutta Italia, scuole, quartieri, università… In questo periodo diversi artisti, come Enzo del Re e Il Canzoniere di Mestre ripropongono le sue canzoni. Dopo una pausa riprende nel 1984 con un repertorio leggermente diverso, più personale anche se sempre alternativo, con "Volerò come un Corvo " il secondo lavoro musicale italiano recensito sulla rivista " Buscadero " dopo Paolo Conte. Fa concerti, escono recensioni anche su Grande Vetro. Nel 1991 pubblica" Ma perchè il grande vento non torna mai" (recensioni su Buscadero, Fare Musica, il Mercatino Musicale, il Tirreno, novella 2000). Da qui Marco riprende i contatti col movimento e dai festival di Cuore, Unità, giovanili etc. riapproda ai suoi "territori" più consoni : festival rivoluzionari, il sociale, feste di Liberazione, per la pace, per Carlo Giuliani, per emergency, per comitati dei disoccupati, per circoli di anziani. Suona con quasi tutti gli artisti più impegnati in questo senso, Gang, Bobo Rondelli, Casa del Vento, Les Anarchistes, Carlo Monni, David Riondino, Alessio Lega, Pardo Fornaciari, Luigi Grechi, Max Manfredi, Del Sangre, etc… scrive un nuovo repertorio veramente umanitario rivolto ai grandi temi del razzismo, della guerra, dei profughi, della miseria, dell’Africa, unendo una musicalità molto particolare (un pò diversa dai soliti cantautori italiani sia intimi che popolari) molto grintosa e folk. Un suo brano viene scelto per il CD “Piazza Carlo Giuliani ragazzo” di cui sono state già vendute 11000 copie e con i cui ricavati è già stata costruita una scuola nel Saharawi e dati contributi ad "Emergency" per un ospedale a Gerusalemme est, dove suonano tutti i gruppi italiani più famosi Modena city Ramblers, 99 Posse, Subsonica, YoYo Mundi, Banda Bassotti, Mau Mau, Sepe. Il brano di Marco "E io sono qui"- Lettera di un Carabiniere a Liberazione - è stato citato come uno dei più interessanti e diversi in quasi tutte le recensioni apparse su Repubblica Musica, Il Mucchio Selvaggio, Rockerilla, Alias, Repubblica, L'Unità, Il resto del Carlino, e moltissimi siti Internet. Il Cd è stato trasmesso da Radio Popolare, Controradio e altre. Il regista Max Franceschini lo ha inserito nella colonna sonora del suo film “Genova Causa manifestazione". Ultimamente Chiavistrelli è apparso anche su Tele Lazio per uno spettacolo su Carlo Giuliani e ha fatto concerti con Nomadi, Casa del Vento, Les Anarchistes, Bobo Rondelli, Gang, Luigi Grechi, David Riondino, Carlo Monni, Pardo Fornaciari, Sabina Guzzanti (2 volte) etc… esibendosi tra l'altro al Social Forum di Firenze e il 20 luglio a Genova negli ultimi 3 anni. Radio “Voce Camusa” di Brescia ha inserito in classifica il cd di Marco tra i più stimati e ascoltati. Nell'ultimo CD compaiono Nicola Toscano dei Les Anarchistes (che ha curato anche la produzione) Davide Giromini alla fisarmonica e Roberto Giuliani (zio di Carlo) alle tastiere. Il cd oltre a " E io sono qui"(lettera di un carabiniere a liberazione) e "Il branco"sulla repressione a Genova, contiene "Asunna" e "Little Big horn" scritti dopo l'ultima guerra in Irak, "La canzone del Bambino afgano"e "Profughi" ispirate dal problema delle popolazioni violentate dalle guerre, "Fratello nero"dedicata ai fratelli neri emigrati in Italia soffocati da un razzismo ora latente ora chiaro, "A migliaia ogni mattino muoiono" scritta dopo l'11 settembre e la vergognosa diversità di considerazione della vita,della morte e della sofferenza tra il nord e il sud del mondo, e altri brani per 74 minuti di musica dove Marco ha condensato con il suo stile particolare le canzoni degli ultimi anni , tutte più o meno re-ispirate (come riunire un ipotetico cerchio con la prima parte della sua carriera) da fatti sociali, quasi a voler dire che non ci può essere liberazione personale e autentica felicità senza liberazione di tutti e per tutti, e senza condividere lo strazio e la sofferenza degli altri in un contesto di autentica eguaglianza. Il Cd è trasmesso per ora (dato che Chiavistrelli ha tempo ed energia limitate per proporre il suo CD, per il lavoro, non avendo case discografiche o promoter..) comunque da Radio popolare, Radio Carrara, Radio Voce Camuna, Radio Cantù. Marco, che è nato a Larderello in Toscana 49 anni fa lavora come operaio, di quelli col problema del riconoscimento dell'amianto avendone contratto anche una correlata patologia: a riguardo ha condotto una battaglia individuale durissima, utilizzando interventi pubblici e volantini, tra cui una poesia "Sepolcri d'amianto", distribuita nella fabbrica e nel territorio, che ha generato una forte reazione emotiva. In seguito a questo, 200 persone (tra cui lui) hanno avuti riconosciuti i benefici previdenziali spettanti che non venivano concessi attraverso la falsificazioni dei curricula di lavoro! Da un pò di tempo si è riscritto all'unversità per approfondire a livello storico le origini profonde delle disuguaglianze e delle ingiustizie del mondo e del cosiddetto "terzo mondo". Forse si laurererà in primavera(!). Spera con i concerti, e con questo CD (anche con eventuali distribuzioni e recensioni che ci potranno essere), di poter giungere a un pubblico più numeroso a cui poter lanciare e cantare i suoi messaggi. Il CD è stato recensito intanto da Mucchio Selvaggio, Liberazione, Il Tirreno, Il Grande Vetro, lo sarà presto da Alias, e i Gang (" bello, lo sentiamo vicino… e la chiave umanistica con la quale Marco Chiavistrelli apre la porta sui Tempi moderni ci piace tanto e lo fa ‘Toscano’ come Padre Balducci, Davide Lazzaretti..") ne inseriranno una canzone in una prossima compilation che produrranno. Uno degli ultimi spettacoli di Marco si è svolto dentro il Carcere di Volterra ed è stato uno dei più belli e commoventi che abbia fatto, ci sono stati momenti di entusiasmo e di "rabbia" da parte dei detenuti inimmaginabili. Scrive anche poesie, pubblicate su numerose riviste e alcune raccolte di poeti contemporanei, o distribuite in modo “militante e provocatorio direttamente al pubblico!( es. sulla guerra, l’amianto) e fa conferenze di storia e sul nesso tra letteratura e società. Sta per pubblicare un romanzo con tre capitoli, con cui è giunto secondo alla ventitreesima edizione del Premio letterario F. Bargagna organizzato dal Circolo Piaggio a Pontedera. Il romanzo parla di mare, handicap, sociologia, amianto, rapporti, mobbing, psicologia, natura.. Chiavistrelli è esperto infine di storia africana, ed esegue (es. in scuole, università per anziani e per chi altro è interessato) una sorta di spettacolo-conferenza sull'Africa, descrivendone con interventi e canzoni storia origini e problematiche della drammatica situazione attuale, che a suo avviso costituisce il nodo morale e fondamentale del nostro tempo e delle nostre future scelte. L'Africa è nel cuore e nelle foto del suo ultimo CD.
Posted by Picasa

giovedì, dicembre 28, 2006

LEO FERRE'


Adoro Ferrè, un poeta, un anarchico e così publico la sua bibliografia e due canzoni tra le più significative

Leo Ferré nasce nel Principato di Monaco il 24 agosto 1916.
Oggi rappresenta la massima espressione della poesia in musica avendo lasciato un patrimonio artistico immenso tra canzoni, poesie, sinfonie, opere, saggi e romanzi.
All'età di otto anni viene internato in un collegio di preti a Bordighera rimanendovi imprigionato fino all'adolescenza . Questa esperienza creerà l'anarchico adulto che racconterà questa storia lacerante nel romanzo Benoit Misère scritto nel '56 e pubblicato nel '70 da Laffont, nell'89 dalle Edizioni Gufo del tramonto, e adesso da Gallimard.
Nel 1946 si insedia a Parigi dove prende a cantare nei cabarets mitici di Saint-Germain. E' l'epoca in cui nasce la nuova canzone francese del dopoguerra che in Ferré mostra timbri anarchici e afflati poetici mai espressi prima. Stringe amicizia con gli esiliati spagnoli cui dedica le canzoni: Flamenco de Paris, Le Bateau Espagnol e Franco la Muerte, per la quale non potrà più entrare in Spagna se non dopo la caduta del regime.Frequenta Maurice Joyeux e il gruppo libertario "Louise Michel". Ai libertari dedica la famosa canzone Gli Anarchici. I temi di provocazione libertaria si susseguono incessantemente: Monsieur Tout Blanc contro Pio XII, Mon General contro De Gaulle, Allende contro Pinochet. La trilogia contro la pena di morte vede i seguenti titoli: La Mort de Loups, Madame la Misère, Ni Dieu ni Maitre. Nel frattempo mette in musica i poeti maledetti dell'ottocento francese. Nel '53 va in scena l'oratorio lirico su testo di Apollinaire: La chanson du mal-aimé. Nel '54 scrive e dirige la Symphonie interrompu. Nel '56 pubblica il libro di poesie Poete, vos papier! e negli anni a seguire Testament Phonographe in diverse edizioni arricchite di nuovi testi Accoglie confraternità prima il movimento beatnik, poi il Sessantotto. Sulla copertina di "Le Monde Libertaire" proprio nel '68 appare una sua foto con la scritta autografa: Viva l'Anarchia con una grande A come Amore! Nell'83 scrive l'opera L'Opera du Pauvre, forse il vertice massimo della sua espressività. Da vent'anni viveva a Castellina in Chianti con la moglie Maria e i figli Matteo, Cecilia e Manuela. E' scomparso il 14 luglio 1993.



powered by ODEO


powered by ODEO Posted by Picasa

mercoledì, dicembre 27, 2006

Barbapapà



powered by ODEO
Oddio, che nostalgia, si nostalgia di quei cartoni animati che nascevano dall’amore per i bambini!!Mi va di parlare di Barbapapà. Una striscia a fumetti, ancor prima che un cartone animato, non uno di quelli giapponesi con sigle tecno music, omicidi e non sens, ma uno di quei cartoni che raccontano ai bambini, come agli adulti, storie di amore per la natura, per la terra. Allora per caso, mi ritrovo tra le mani un dvd. Azz Questo lo devo far vedere a mia figlia!! Mi rendo conto che ne è affascinata, le figure semplici dei personaggi, una via di mezzo tra una patata e un oggetto di gomma che assume mille forme dagli animali agli oggetti inanimati, giostre per bambini, scale per salvare della gente da un palazzo incendiato.Poi la mia atavica curiosità mi ha spinto a ripercorrere la memoria e a scoprirne la storia di questo piccolo cammeo. La sigla niente popò di meno è cantata da Vecchioni, che non solo ne canta la sigla originale ma nel 72 ne ha fatto un disco. Che naturalmente ho scoperto d’avere.Allora mi sono chiesto da quale penna è nato questo cartone animato. E’ nato dalla pena di Talus Taylor e Annette Tison due disegnatori olandesi che in un Bistrò parigino nel maggio francese, il 69, in pieni moti studenteschi si inventarono il primo esempio di personaggio animato portatore di un messaggio ecologista.Barbapapà, nasce nel giardino di due bambini. Per la sua curiosa forma, per la sua dolcezza, questi bambini lo tengono con se. Ma ben presto si rendono conto che è troppo ingombrante per essere tenuto come un cagnolino. Allora decidono che è meglio portarlo allo zoo. Dallo zoo della città ben presto riesce a fuggire. Il suo inserimento nella società sarebbe stato drammatico se non fosse perché a causa della sua capacità di trasformarsi in qualsiasi oggetto non riuscisse a salvare dalle fiamme gli abitanti di un palazzo. Riabilitato i due bambini decidono di riportarlo a casa. Barbapapà, ben presto sente il bisogno di una compagna. Dopo varie peripezie, riesce a trovala. Da una lacrima scesa dalle sue guance e caduta in terra, nasce una Barbamamma nera, con una corona di fiori, a ricordare le donne (figlie dei fiori) in lotta nel maggio francese. Dalla loro trovata unione nascono Barbabella la vanitosa, Barbaforte l'atleta, Barbalalla la musicista. Barbabarba il pittore, Barbottina la lettrice. Barbazoo l'animalista. Barbabravo lo scienziato. Ben presto la terra diventa sempre più un posto invivibile, gli spazi verdi sono sempre meno, gli animali non trovano posto per vivere. La famiglia Barbapapà decide così di costruire una grande casa dove ospitare nel verde tutti gli animali. Pur recintandola i fumi delle fabbriche rendono irrespirabile l’aria. Così la famiglia grazie all’aiuto del figlio Barbabravo, lo scienziato, costruiscono “l’arca” una sorta di missile per andare in un nuovo pianeta pieno di vegetazione lussureggiante, dove gli animali della terra potessero nutrirsi e vivere in pace.Gli uomini rendendosi conto che la vita senza animali, senza la vegetazione, era triste incominciarono una bonifica della terra, impararono a costruire rispettando la natura, a rendere non inquinanti le fabbriche. A vivere in pace. Così un giorno la famiglia Barbapapà, decise insieme a tutti gli animali di tornare sulla terra.
E come recita sempre Barbapapà
“resta di stucco…è un barbatrucco!!”

Posted by Picasa

sabato, dicembre 23, 2006

apuamater "DELIRIO E CASTIGO"

apuamaterindiesfolk
"DELIRIO E CASTIGO"
Era da un po' che non compravo un Cd originale...10€ azz. I meglio euro spesi in musica da un sacco di tempo Apuamater, un bel gruppo, militante, attento, uno di quelli che fa musica per amore. Un gruppo di quelli dove "libera circolazione di idee e artisti" ha veramente un senso. E siccome sono amici e sono di quelle strane "bestie" che credono che l'arte dovrebbe essere per tutti hanno piacere se vi regalo il loro cd.
Sul Blog vi metto solo un paio di brani, ohhh quelli che del Cd a me piacciono di più, ma vi assicuro 13 traccie che meritano molto più di €0,76 c.a l'una. Se mi avessero chiesto 20 euroni per questo cd (è questo il prezzo circa di un cd originale vero?) non avrei battuto ciglio.
Se vi capita di assistere a un loro concerto compratelo il cd, anche perchè solo li lo trovate e tra qualche giorno, quando l'avrò convertito anche in Emule, ma il cd origiale dovrete comprarlo!!!!!!! Non perchè è illegale la pirateria, lo dovete comprare perchè è un opera intelligente, "Delitto e Castigo" un cd che raconta di povertà e follia. A tal proposito vi posto l'introduzione al cd di
Davide Giromini
sulla provincia, benevolo, lo sguardo della luna...
powered by ODEO
Ai veri artisti, che prediacano nel deserto
La delirante risposta alla legittimazione della guerra di conquista è la trasformazione dell'impotenza in onnipotenza. Da questa l'invocazione del folle di un diluvio universale da cui la scelta della nuova umanità
powered by ODEO

..Questo lavoro nasce dall’idea che il mondo corre in una direzione contraria alla valorizzazione dell’individualità umana, mercificando i modelli e cancellando le differenze. Di questa tendenza la prima vittima è il povero e la seconda il folle. In entrambi i casi la conseguenza è la solitudine e l’isolamento. Prima della legge Basaglia queste due vaste categorie umane e le due condizioni esistenziali conseguenti diventavano un tutt’uno fra le refrattarie mura del manicomio. Il percorso cominciava due secoli prima, ove le prigioni per assassini e i campi chiusi per i trasgressori delle leggi morali imperanti, erano quasi la stessa cosa. Basaglia ha combattuto l’isolamento dei pazzi riportandoli nelle strade e rivoluzionando le leggi del manicomio. Per questo il disco in gran parte dedicato a lui. I pazzi di cui noi parliamo sono presi dalle strade così come dalla letteratura. Per quanto mi riguarda la prima ispirazione è arrivata dall’opera teatrale di Gaetano Ventriglia “chi tte mmurt?” che trasforma l’Amleto di S. in una storia foggiana densa di un’ emotività che oscilla tra il popolare e il contemporaneo. In questo spettacolo è contenuta l’unica cover di questo disco ovvero ”qualcuno poi disse” di Gianni Nebbiosi, cantautore, psicologo basagliano, che ci ha lasciato, in tempi remoti, questo concepì album intitolato “E ti chiamaron matta”. Dostoevskji è utilizzato per spiegare quella separazione tra essere e dover essere, che sta poi alla base del concetto di deviazione mentale, e che spesso in contesti di estrema povertà materiale può sfociare nell’atto criminale visto come risoluzione del conflitto. Riguardo a Cechov (var’ka) il racconto usato è volutamente dilatato nell’arco di un secolo nella campagna russa, ove la storia non passa e l’indigente delirio di una giovane bambina si trasforma in un crimine scevro da ogni coscienza morale. Il brano di apertura dopo la morte “accidentale” di Nicola Callipari ed è dedicato a Giuliana Sgrena. Le altre considerazioni sono volte a descrivere quella che è per è la vera follia, ovvero quella del “darwinismo ideologico” ove la grande parte del genere umano è alienata da quella lotta di sopravvivenza per combattere la quale ha delegato pochi e oscuri individui. L’opera e da parte mia dedicata a mio padre ed ai suoi amici.

Davide Giromini

voce, fisarmonica, piano elettrico

Luca Rapisarda

voce, chitarra, mondolino

Michele Menconi

violino

Gabriele Dascoli

basso acustico, artefizi

Alessandra Daietti

percussioni

Matteo Procuranti

clarinetto, voce e voce recitante

Virginia Martini

testi dei recitativi

Micaela Guerra

cori

Antonio Bertusi

voce recitante

Ecco il cd è in EMULE!!!!!! vi do il link
per scaricarlo buon ascolto!!!!!
ed2k://fileAPUAMATERindiesfolk%20DELIRIO%20E%20CASTIGO.rar34496204AC6E6DACC4B10BED3158282C2A6E7F1E
h=4XOALQSKSKOCECZUR3Z4GM47DTJA52BM/
sources,83.190.147.41:64773/

martedì, dicembre 19, 2006


ragazza dai capelli rossi...attraverso il vetro


Donna in nero


Bambina con rossetto

Posted by Picasa

Un amico Paolo (alias Contepaolo), un poeta mi ha mandato una poesia dedicata alla foto della bambina con rossetto

ROSSETTO DI BAMBINA

Crepitio di volgarità
traslucido a chi seme
vorrà dolermi.

Sbavo accigliata
alla vita e l’utero
mio saccente
sgonfio di vita
se ne sta
arretrato di rossetto,
chiazzato
di capriccio di bambola
randagia allo sguardo.

Gay Pride


Ragazze con occhiali rosa


Raeliana


Coppia
 Posted by Picasa

domenica, dicembre 17, 2006

Tedes De Bois

Il ritmo trascina piacevolmente quattordici brani cantati in italiano su un variegato tappeto jazz, pop, rock, folk. “Pace e male (L’amore e la rivolta / il Manifesto, 2004)”, il doppio cd dei Têtes de Bois, pubblicato a due anni di distanza dal fortunato cd “Ferré, l’amore e la rivolta” (La mémoire et lamer / il Manifesto, 2002) si specchia nelle atmosfere da Campo de’ Fiori, ma anche in scorci di una Berlino e di una Parigi per nulla epiche. Il sound sembra sospeso nel tempo e abbraccia atmosfere gradevolmente jazz rock, citazioni di musettefrancese, divagazioni e pensieri. C’è molta varietà, ci sono tante poetiche intuizioni in questo ottimo album. Têtesde Bois, che nel 2002 vinseroal Premio Tenco la Targa come Migliori interpreti, affrontano con più decisione rispetto al passato un po’ tutti i sound che in oltre dieci anni di carriera (fanno musica dal 1992) hanno sperimentato. Eil risultato è sorprendente. Ascoltando le originali creazioni della Laband romana, ci si riappropria della migliore sensibilità popolare. E questa una canzone d’autore che si specchia nella strada, scivola via liscia, avvolgente (e simpatica), attraverso suoni, rumori, disturbi, umori, sudori e pensieri leggeri.
Andrea Satta alla voce, Carlo Amato al contrabbasso, basso, computer e campionamenti, Luca De Carlo alla tromba, Angelo Pelinial pianoforte, fisarmonica, tastiere, Maurizio Pizzardialle chitarre, Fabio Lauteri alla comunicazione, Raniero Terribili alla fonica e Anna Maria Piccoli alle architetture umane (fin dalla formazione il gruppo ci tiene a sottolineare di essere un collettivo multiforme) hanno realizzato davvero un’interessante progetto con questo “Pace e male”, che si esalta anche nelle collaborazioni di compagni d’avventura (Paolo Rossi, Daniele Silvestri, Mauro Pagani, Antonello Salis, Gianni Mura, Davide Cassani, Arnoldo Foà, Marco Paolini) innamorati di questa sperimentazione, presi col gioco e la passione nel gorgo della musica intelligente. E’ un sound pulsante, vorticoso, poi di colpo melanconico quello dei dei Têtesde Bois. E le loro canzoni impastate di parole e suoni catturati nei luoghi del quotidiano, del transito, assorbono segnali e ci rimandano un lavoro aperto alle sollecitazioni e alle inquietudini.


powered by ODEO

giovedì, dicembre 14, 2006

A.C Piaggione


 Posted by Picasa

A.C Piaggione



 Posted by Picasa

Stazione del Piaggione



 Posted by Picasa

Stazione del Piaggione




 Posted by Picasa

Il laghetto "LA MACCHIA"



 Posted by Picasa

il laghetto "LA MACCHIA"




 Posted by Picasa

Laghetto "LA MACCHIA"

Questo è il laghetto "La Macchia" al Piaggione Lucca, è un posto incantevole, ci sono stato alcuni giorni fa per caso e immancabilmente avevo la macchina fotografica a disposizione. Il proprietario, una persona gentilissima mi ha permesso di fare questi scatti pur essendo chiuso. Mi raccontava che al laghetto, in primavera, adesso è aperto solo il fine settimana, è possibile fare pesca sportiva e la prossimamente quando sarà in funzione il punto ristoro sarà possibile effettuare in riva al lago spuntini e barbecue, inoltre in un invaso adiacente a questo sta costruendo dei bungalov sull'acqua, a mio avviso per chi volesse fare una gita in Garfagnana vale la pena la sosta!!! Vi lascio pure il N° di telefono, non si sa mai! 0583 835592




Posted by Picasa

mercoledì, dicembre 13, 2006

Un po di amici

Aria e Alcatraz...peccato lei è carina ma lui è tantooooo bruttoooo




Paolo, un amico, un poeta. Lui vuole questa didascalia: Dateme una canna!!!!




La Sweet, è di destra però è brava, l'unica donna di destra che mi piace!
 Posted by Picasa