Gli enervati di Jumièges
dove s’intorbida
il linguaggio mai sperimentato
prendere il bivio dallo stesso
collo d’utero:
«Amnios, ti dico, e prima un sodo
che non c’è un paragone! (ti tiro per i polsi
e curvi e vieni senza frenare)
poi non me lo ricordo…»
(sollevi la testa, fai perno sul fianco) vieni
e dilania il tendine, la postura
cede alla corrente come un nastro – riavvolta
la pellicola del tempo.
letargia
questa sequenza senza congedo:
nasce l’uomo che non è ancora chiaro
e così continua nel nastro – nel sogno io
che disciolto in acqua risalivo
in negativo il rigagnolo di amnios
a ritroso l’antibiotico e fermavo il seme
prima del suo farsi segno.
le dita spulciano la patria prima
di separazione – usi le forbici
(per qualche istante al giorno
il tuo colore ha stanchezza di portare
l’intero della luce)
ripassiamo per l’affilatura
la lama, un tornio
«Ti faccio male così?»
Premuta sul mantello della carne cedi
all’apnea, ruoti in altra anticamera,
per il traino
i tendini-vettori spingono la freccia,
l’urlo, il falco
(nella tua trasfigurazione l’orbita sfitta
dell’oppio) «Ti fa bene…
sta fermo… prendilo tutto…»
l’alba, il flusso idrofilo del fiume,
il sangue a fiotto.
e ti storce l’occhio
a quel cielo impraticabile in fronte
giurisdizione
di argille smottate
per San Lorenzo infiammato
non rubato spazio – arco
la tua manifattura)
solido dolore – confezione
claustrum
senza passione.
Roberta Bertozzi è nata a Cesena nel 1972. Collabora con il mensile “Poesia” e con diverse riviste letterarie. Ha pubblicato la raccolta di poesie Il rituale della neve (Raffaelli, Rimini 2003) e, per lo stesso editore, nel 2004 la plaquette levatrice. Nel 2007 per la casa editrice peQuod di Ancona è uscito il libro di poesia Gli enervati di Jumièges. La sua attività critica e poetica è archiviata sul sito http://www.interno38.it/
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