venerdì, febbraio 21, 2014

lettura immagini: Catalina Filip

Alcuni anni fa mi trovai a "leggere" una fotografia di Catalina Filip sulle pagine del forum di Micromosso



Adesso a distanza di anni leggere queste parole mi pare strano perché nel frattempo Catalina è diventata una splendida fotografa, una bravissima artista e nel parlare adesso di lei ho un ammirata reverenza.

La foto che propose è talmente lontana da cio' che adesso è che a guardarla fa tenerezza come vedere i primi passi incerti di un bambino prodigio.

Ecco ciò che scrissi allora:
La foto che mi fai vedere è strana. Non dico che non mi piaccia. La trovo strana. Ha il sapore dei "vecchi" scatti pur essendo evidente che vecchio non lo è. Uno scatto in stazione, o metro, dove le persone "corrono" , sono assorte nei loro viaggi. Partono, tornano, sono felici per il ritorno, tristi per le partenze. Questo secondo me è una stazione. Un concentrato di emozioni. Penso sia uno dei luoghi dove le persone sia amino di più. Vedi giovani coppie scambiarsi baci appassionati, tardare nell'abbraccio prima dell'addio. Persone con facce luminose che rientrano dai cari, in fretta con il cuore in gola. Se per me la stazione è questo in questa fotografia non riesco a coglierlo. E' noto che non si possono fotografare i volti in stazione, aereoporti etc. Ma anche le mani, le gambe, valige, i passi svelti, possono comunque raccontare quanto uno sguardo. In questa foto mi manca le emozioni delle persone ritratte. C'è un ammasso di siluette, cappelli, cartelli. Tante formichine indistinte. Il punto di ripresa non pare malvagio e quei due in primo piano con il cappello fanno "una bella coppia" e magari avresti potuto indugiare su di loro. Difficilmente sono criticabili scelte di stile così nette come questa. Esasperazione delle alte luci, chiusura delle ombre. Assoluta mancanza di grigi. Sembra una fotocopia. Uno stile che vagamente ricorda Roberto Cicchiné. Vagamente perché nelle sue immagini c'è si l'esasperazione ma anche la ricerca dell'essenziale e dell'armonia delle forme se pur indistinte. Qui di forme ce ne sono un po troppe per tentare la stessa operazione. 
Una cosa carina che avrei fotografato se fossi stato io in quella posizione, in quel luogo? E avessi voluto far questa scelta di stile? Io avrei fotografato il piccolo cartello sulla destra in alto, dove è indicato un "omino" che corre. Avrei utilizzato soltanto quei pochi dettagli scuri che lo circondano e su cui è montato. 

Giacomo Saviozzi

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