giovedì, ottobre 12, 2006

Karin Andersen



Posted by Picasa
Karin Andersen è un’ artista che ha eletto sia Bologna che Milano, due metropoli vive e confusionarie, come le sue patrie. Parte delle sue fotografie sono scattate sia in zone fatiscenti e in arie consegnate al marcio e all’abbandono, sia sottoterra, nelle stazioni metropolitane. Ma non sono immagini urbane qualunque, perché i protagonisti ibridi delle sue inquadrature ironiche sono fate e alieni che, a parte le orecchie grandi e appuntite, sono del tutto uguali ai nostri ragazzi in carne e ossa. Questi strani esseri che passeggiano perplessi nella periferia deserta sembrano stiano cercando un contatto “umano” con le loro radiotrasmittenti cosmiche…. La serie di immagini in questione si intitola Z.Movie, le ambientazioni sono aree industriali dimesse di Brooklyn e le cave di marmo di Carrara. Nelle immagini con le radiotrasmittenti da questa serie (cosmic radio), i protagonisti ibridi non cercano contatti umani (o per lo meno, non era questo l’obbiettivo fondamentale) bensì cercano di captare segnali alieni extraterrestri provenienti dal cosmo. L’ambientazione infatti non è più quella periferia ma delle cave di marmo, in funzione al paesaggio spaziale (ipotizzavo infatti una sorta di piattaforma di ascolto spaziale in un paesaggio deserto che rimandasse tanto alla superficie lunare quanto hai posti remoti in cui solitamente si collocano i radiotelescopi). Nella serie intitolata “trip” , una sorta di angelo-farfalla intende “svegliarci” alla vita volteggiando e piroettando sulle scale mobili, sulle banchine dei metrò, sotto le volte di una galleria. La serie si chiama “a trip to Lanimin Paloo”, Lanimin Paloo è un posto immaginario ed il nome è un anagramma delle lettere di Milano e Napoli, le città dove ha scattato le foto degli ambienti. E’ molto bello che consideri i protagonisti di questa serie come angeli o come qualcosa di positivo! Molte persone le hanno invece definite come qualcosa di inquietante, degli invasori silenziosi, di cui non si capiscono le buone o cattive intenzioni. Da parte mia volutamente, nessuna indicazione sulla loro natura benigna e maligna, la loro ambiguità è l’unica cosa che ho voluto comunicare con certezza… Sono le meraviglie della fotografia digitale che ci vuole comunicare, in questo caso attraverso il lavoro di Krin Andersen, che i miracoli e gli incantesimi, capitano anche sotto i nostri occhi, per strada. Basta avere la curiosità di cercarli e la giusta predisposizione per vederli. Quelle della Andersen sono immagini giocose alla Peter Pan e sottolineano quanto siano importanti la fantasia e il sogno per dare uno scossone benefico al percorso sonnolento dei pendolari e, in generale, per alleggerire la vita troppo veloce e distratta di tutti quei cittadini che, oramai, non si stupiscono più.

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