
La cura della follia - 1475-1480
olio su tavola; 48 x 35
Madrid, Museo del Prado
Un quadro di questo soggetto si trovava nella sala da pranzo del vescovo di Utrecht, Filippo di Borgogna; nel 1524 era elencato negli inventari del castello di Duurstede; nel 1570 entrò a far parte, con altre sei opere del pittore, della collezione di Filippo II. La maggior parte della critica concorda nel considerarlo un originale della giovinezza del pittore. Nel dipinto un uomo stolto ricorre a un chirurgo ciarlatano per liberarsi dal suo male, una malattia che ha la forma di un tulipano, perché “tulpe” in olandese vuol dire follia. Il soggetto si ricollega alla satira popolare, e alle invettive contro l’arte medica. Nel quadro si scorge, seppur in maniera ancora non definita, il contrasto fra chiarezza espressiva e più complessa intenzione simbolica, tipiche dell’opera di Bosch.

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