lunedì, agosto 18, 2008

Volterra A.D. 1398

Volterra A.D. 1398
Focosi destrieri, audaci cavalieri, nobili, dame, artigiani e mercanti, popolani e contadini, sbandieratori, balestrieri e soldati, giocolieri musici e giullari, rivivono per incanto il misterioso medioevo di Volterra. Un' occasione unica per immergersi nella magica atmosfera del Medioevo, in una delle più belle città della Toscana.




























sabato, agosto 09, 2008

Alabastro sonoro

L’alabastro a Volterra è da sempre una risorsa. Eccellenti artigiani hanno fatto conoscere Volterra nel mondo per le loro opere. Negl’ultimi anni però un giovane artigiano, Giorgio Pecchioni, http://www.alabastrosonoro.com/ ha incontrato l’organologo Walter Maioli e insieme hanno realizzato il primo flauto traverso in alabastro. Dopo questo innovativo studio di liuteria ne sono seguiti altri. Batteria, chitarra, basso. Un progetto che ha interessato importanti Musicisti, da Battiato a De Piscopo, Ian Anderson e Andrea Griminelli, Pedro Eustache. Durante un concerto dell’Alabastro Sonoro Ensemble (Claudio Lodati, chitarra; Marco Giaccaria, flauti; Dario Bruna, batteria; Enzo Mesiti, basso. Flauti, corde) ho fatto alcuni scatti.


















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giovedì, agosto 07, 2008

Collettivo 180
a cura di Fabrizio Boggiano

In occasione della riapertura, in contemporanea di tutte le gallerie d’arte per la stagione 2008/2009, la Vision Quest Contemporary Photography di Genova ospiterà, il 9 ottobre 2009, la mostra collettiva di fotografia dal titolo “Collettivo 180”.

PERIODO MOSTRA

9 ottobre – 30 novembre 2008

Vasco ASCOLINI, Gianni BERENGO GARDIN, Giorgio BERGAMI, Bruno CATTANI, Enzo CEI, Carla CERATI, Claudio ERNE’, Mario LASALANDRA, Uliano LUCAS, Christian MARTINELLI, Giordano MORGANTI, Giacomo SAVIOZZI, Giovanni SESIA, Massimo STEFANETTI, Filippo URBINI.

domenica, agosto 03, 2008

Alessio Lega




Alessio è un caparbio militante dell’anarchia, della poesia e dell’assurda fede nella possibilità di cambiare questo mondo. Anche con la musica. Molto immodestamente si ritiene così rivoluzionario da tentare di cambiare anche se stesso. Persino con le parole. Basta vedere come brutalizza la sua chitarra da capire a primo colpo che è un violento

Alessio Lega è entrato a far parte della storia della canzone: viene regolarmente inserito in ogni dizionario dai grandi editori (Garzanti, Giunti, Rizzoli), Gianni Mura lo cita su Repubblica fra i 100 nomi dell’anno, ha vinto i riconoscimenti più ambiti (Targa Tenco, Premio Lunezia, ecc…), le sue canzoni sono inserite in antologie, libri, dvd.

Eppure Alessio non rinuncia al suo nobile donchisciottismo che lo vede svolgere una routine di impiego kafkiano, con cui si paga il “lusso” di cantare dove gli piace, piuttosto che dove “si deve” e di continuare ad andare in giro a tentare di cambiare se stesso e il mondo con le canzoni di cui fa l’autore, l’interprete e lo storico.

Nato a Lecce nel 1972 è migrato a Milano all’inizio degli anni 90, iniziando un’intensa attività concertistica che, distante dai circuiti del mercato, privilegia le piazze, i centri sociali, i circoli culturali. Tra i suoi maestri dichiarati, oltre a Ferré, Brel e Brassens c’è Fabrizio de André, cui dedica la canzone I funerali del pirata.

Nel 2004, Alessio Lega vince la Targa Tenco per l’opera prima con l’album Resistenza e amore. Il suo secondo disco, Sotto il pavé la spiaggia (2006), contiene versioni italiane di canzoni francofone. Zollette (2007) è un album registrato dal vivo per il mercato equo-solidale, con un omaggio alla memoria del giornalista Enzo Baldoni, ucciso in Iraq.

Del 2008 è l’EP E ti chiamaron matta di Gianni Nebbiosi reincisione integrale di un piccolo capolavoro degli anni ’70 sul disagio mentale. In uscita in questi giorni per Stampalternativa anche un libro/CD che raccoglie i suoi interventi e altre versioni di cantautori francofoni, ispanici e slavi..

Alessio è nato a Lecce il 26 settembre del 1972 Ha iniziato a scrivere canzoni nel 1985 esordendo in pubblico come nel 1988. In quegli anni la sua prima (pre)occupazione era il fumetto, per studiare (e tentare di praticare) il quale sbarcava a Milano nel 1990.

Dal 1997 è ormai un impiegatuccio kafkiano, un fumettaro pentito (anche se non fa i nomi degli altri!), ma un cantautore impenitente che si esibisce nei centri sociali climaticamente freddi e moralmente caldissimi, nei bei teatri comodi, nelle rassegne all’aperto, in piazza, davanti alle fabbriche occupate, e… insomma dovunque ce lo vogliano. Da allora ha cantato in un sacco di città Italiane (Roma, Torino, Bologna, Modena, Padova, Verona, Lecce, Parma, Frosinone, Mantova, ecc…) o quasi (S.Marino, Lugano, … beh, insomma mi vergognavo un po’ a chiamarle “estero”!) e soprattutto nei più sperduti paesi di nord, centro e sud. Si è trovato davanti a poche decine di persone, però qualche volta anche davanti a tante … e una davanti a diecimila! (…sopravvivendo – pare – sia lui, sia i diecimila!).

Si è trovato spesso e volentieri a dividere il palco con molti suoi colleghi (alcuni dei quali erano per lui dei miti) quali Marco Ongaro, Max Manfredi, i Gang, Gualtiero Bertelli, Luigi Grechi, Lorenzo Riccardi. Collabora attivamente e continuamente con la cantautrice Isa e coi Mariposa; con la prima ha in corso di preparazione un disco tematico sulla migrazione “Avventure di Carta”, con i secondi ha inciso un intero disco “Resistenza e amore” di prossima uscita.

Baustelle

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Baustelle (parola tedesca da pronunciare in assoluta libertà) è un gruppo con base a Montepulciano (Siena).

Il progetto Baustelle nasce nella seconda meta' degli anni '90.

Dopo la solita trafila di demo, arriva l'esordio discograficonel 2000 con 'Sussidiario illustrato della giovinezza' (Baracca&Burattini/Edel), con la produzione artistica di Amerigo Verardi. Il disco si guadagna importanti riconoscimenti (Miglior disco italiano d'esordio per Musica & Dischi, Premio Fuori dal Mucchio organizzato da Il Mucchio Selvaggio) e suscita grande curiosità e apprezzamenti fra pubblico ed addetti ai lavori per la sua (ri)costruzione di quarant'anni di pop: vi si ritrovano infatti la canzone d'autore francese e italiana, l'elettronica, la new wave, le colonne sonore anni sessanta/settanta, la bossa nova.

A distanza di quasi tre anni, dopo un cambio di etichetta discografica (autoproduzione in partnership con BMG Edizioni, distribuzione Venus) il 23 maggio arriva il secondo album: 'La moda del lento', registrato e mixato in diversi studi, fra cui le Officine Meccaniche di Mauro Pagani. 'La moda del lento' prosegue, ampliandolo e amplificandolo, il percorso intrapreso con il disco precedente. L'obiettivo è anche questa volta la canzone d'autore e pop, nel senso più nobile del termine. Anche questa volta Baustelle collabora con Amerigo Verardi, in veste di co-produttore artistico. Il disco riceve un ottimo consenso fra la critica, specializzata e non.

Il primo videoclip estratto dall'album e' quello di "Love affair", diretto da Lorenzo Vignolo. Entra in programmazione su MTV a settembre, all'interno della fascia serale-notturna, e in breve tempo supera le piu' rosee aspettative. Viene "promosso" infatti nel palinsesto diurno dell'emittente.

Nel novembre 2003, in occasione del M.E.I., Baustelle riceve il Premio Musica Indipendente (alla sua prima edizione, votato da un ampio gruppo di giornalisti e addetti ai lavori del mondo musicale italiano) come "Miglior gruppo dell'anno".

Con la primavera 2004 arriva un nuovo video. Si tratta di "Arriva lo ye-ye", diretto anche questa volta da Lorenzo Vignolo.

Contemporaneamente viene pubblicato un cd single, contente un remix a cura dei Delta V.

Nel 2005 esce per Warner Music Italy / Atlantic il terzo lavoro dei Baustelle, “La Malavita”, registrato da Carlo U. Rossi, produttore storico del rock italiano. Il disco, come il titolo lascia immaginare, raccoglie undici canzoni-manifesto del male di vivere. Più teso, rock e potente di “La Moda del Lento”, il disco sintetizza con eleganza italiana il wall of sound di Phil Spector (un’orchestra d’archi suona in sei pezzi), le colonne sonore dei poliziotteschi, Gainsbourg, la canzone d’autore italiana, il punk primordiale newyorkese di Modern Lovers, Television, Blondie e Ramones.

Il 2007 vede Francesco Bianconi come autore di uno dei successi dell'anno. Sono infatti sue le parole di "Bruci la città", singolo che ha consacrato Irene Grandi come la "regina dell'estate 2007", brano con cui ha vinto il Premio Radio 2007 in occasione dell'ultima edizione del Festivalbar.

Nel frattempo i Baustelle lavorano al loro quarto album. Anticipato dal singolo "Charlie fa surf" (in radio dall'11 gennaio), "AMEN" uscirà il 1 febbraio per Warner Music Italy: anche per questo disco, la produzione artistica è stata affidata a Carlo U. Rossi insieme ai Baustelle. Dopo "La Malavita", che ha consacrato i Baustelle come una delle band più innovative, raffinate e di spessore del panorama musicale italiano, il nuovo disco "Amen" contiene 15 tracce, tra canzoni d'amore e molti riferimenti al contesto sociale che stiamo vivendo. Nel nuovo lavoro della band sono presenti importanti ospiti e numerose collaborazioni: Sergio Carnevale, Carlo U. Rossi, un'orchestra d'archi, una sezione fiati, Francesca Genti, il musicista etiope Mulatu Astatke, Beatrice Antolini, il Maestro Alessandro Alessandroni, Beatrice Martini e altri.

I Baustelle sono:
Rachele Bastreghi: voce, synth, piano elettrico, clavinet, organo, percussioni.
Francesco Bianconi: voce, chitarre, synth, organo.
Claudio Brasini: chitarre.

Management: Alessandro Chiapello
Info: baustelle@casasonicamanagement.it

Booking: Milano Concerti
Info: booking@milanoconcerti.net